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L'Attimo Fuggente - La forza del passato

martedì 10 luglio 2012 0 commenti

Non dovremmo mai cercare di provare le stesse sensazioni...che abbiamo sentito in passato...bensì sperare di trovarne di altrettanto intense...diverse certo...ma non per questo meno forti...
Quando finisce un amore importante che ha lasciato un segno nella nostra esistenza, a prescindere dalla sua durata, ci troviamo a dover fare i conti con il vuoto che inevitabilmente ci assale.
Se abbiamo lasciato dobbiamo affrontare il senso di colpa derivante dalla consapevolezza di aver fatto soffrire la persona che fino a poco tempo prima ci sentivamo sicuri di amare e con la quale avevamo fatto progetti e sogni per un futuro insieme.
Se siamo stati lasciati abbiamo sentito il mondo crollarci addosso, privati di un amore che ci aveva riempito la vita e che, da un momento all'altro, ci è stato tolto, lasciandoci soli e frastornati, incapaci di comprendere cosa sia successo.

Dopo il momento iniziale di superamento del senso di colpa e della paura di far soffrire di nuovo qualcun altro nel primo caso, e il terrore di mettere di nuovo in campo i sentimenti con il rischio di farci di nuovo spezzare il cuore nel secondo caso, arriva il tempo dell'accettazione e del desiderio di ricominciare, perché l'esistenza senza una forte emozione che la arricchisce ci sembra noiosa e senza senso. Perciò ricominciamo a guardare le persone con occhi diversi, quelli della speranza di provare le sensazioni forti che ci aveva suscitato l'amore finito ricercandole identiche, perché la memoria emotiva di ognuno di noi si lega indissolubilmente al modo in cui sono nati e cresciuti i nostri sentimenti l'ultima volta che li abbiamo accolti nel nostro cuore.

E' possibile aspettarci che un sentimento nasca nello stesso modo del precedente?
E' giusto pretendere di provare le stesse emozioni senza prendere in considerazione niente che in un primo momento ci sembra più tiepido rispetto all’altro?
In realtà potrebbe essere che da quell'incontro fatale siano passati degli anni e che il dolore che abbiamo provato e il tempo trascorso ci abbiano cambiato al punto da rendere impossibile il verificarsi di un episodio con una dinamica simile a quello che ci aveva colpito dritto al cuore. Ecco quindi spuntare la convinzione che sarà impossibile trovare un amore intenso quanto quello che ci aveva conquistati anima e corpo.

In quel momento diventa fondamentale essere consapevoli che non tutte le cose iniziano allo stesso modo, e che un incontro che si verifica con modalità completamente diverse, se non addirittura opposte, non possa diventare importante quanto l'altro o anche molto, molto di più. Diventa fondamentale essere coscienti che un'emozione diversa non sarà necessariamente meno intensa e soprattutto che non tutte le persone sono uguali, quindi se qualcuno ci aveva fatti sentire estremamente coinvolti per le sue peculiarità e capacità di toccare alcuni tasti della nostra anima, non è affatto detto che un'altro che riesca a coinvolgerci grazie ad altre sue caratteristiche andandosi ad insinuare in punti dei quali forse non eravamo neanche a conoscenza, non possa conquistare il nostro cuore in modo più totale e completo rispetto all'altro.
Perciò perché toglierci la possibilità di lasciare entrare un sentimento da una porta diversa?

Per quale motivo stroncare sul nascere una conoscenza solo perché esce dallo schema che ci è noto?

Le stesse sensazioni possono essere suscitate solo dalla persona che le aveva fatte nascere, mentre la loro intensità può essere ripetuta e probabilmente anche amplificata nel momento in cui accettiamo la possibilità che siano diverse, nella dinamica, dalle precedenti.
Perché il nostro passato non dovrebbe mai costituire un limite ma dovrebbe essere la nostra forza; non dovrebbe essere un motivo di chiusura bensì l'apertura al presente con il sostegno dell'esperienza di ciò che eravamo prima e che non siamo più.
Perché non è affatto detto che un’emozione che nasce e cresce in un modo diverso dalle altre, non diventi con il tempo molto più intensa e travolgente di tutte quelle provate prima.


Marta Lock


L'Attimo Fuggente - Ti troverò

martedì 3 luglio 2012 0 commenti


Forse la cosa più giusta non è cercare qualcosa...o qualcuno...forse la chiave è trovare noi stessi...imparare a conoscerci e ascoltarci...e magari a quel punto quel qualcosa...o qualcuno...troverà noi...

Arriva un momento nella vita di ognuno di noi nel quale decidiamo che siamo stanchi di fare tentativi e di credere in qualcuno che prima o poi ci deluderà, come in fondo è successo tante altre volte nelle quali abbiamo provato a investire e costruire e immancabilmente ci siamo trovati a dover raccogliere i cocci di una speranza andata in frantumi. Ogni episodio simile ci ha portato a chiudere sempre di più la porta del nostro cuore fino a farci desiderare di girare definitivamente la chiave.

Poi però ci siamo lasciati sopraffare dal desiderio di tentare ancora, di dare un po' di fiducia alla persona che ci trovavamo davanti in quel momento e che sembrava così diversa da tutte le altre e soprattutto dal desiderio nascosto di lasciarci andare al sogno, di pensare che non fosse giusto negarci la possibilità che qualcosa di bello e unico potesse succedere anche a noi E proprio nel momento in cui abbiamo iniziato a crederci davvero qualcosa si è rotto, facendoci ripiombare nella convinzione che non vale la pena investire energie e sentimenti in una storia che prima o poi finirà, come tutte le altre volte.

Possibile che ogni volta che sentiamo il bisogno di qualcosa e tentiamo di costruirlo ne restiamo delusi?

Perché ci imbattiamo sempre nella persona sbagliata?

Questi ed altri pensieri possono dare vita a due tipi di reazioni diverse. La prima è quella di chi si avvilisce e vive la mancanza di un amore importante con tristezza e senso di sconfitta, mostrando al mondo il proprio desiderio e bisogno di fare parte di una vita a due che non riesce a realizzare, e si sveglia ogni giorno sperando di fare l'incontro fatale che potrà cambiare la sua esistenza, per arrivare a sera deluso e frustrato perché l'evento atteso non si è verificato.

La seconda reazione è quella di chi si mostra forte e racconta a se stesso e al mondo che in realtà non ha bisogno di nessuno, che una presenza al suo fianco non farebbe altro che destabilizzare il proprio equilibrio, che la sua vita è troppo piena di cose da fare per aver tempo anche solo di pensare di dedicare un po' di tempo a qualcun altro che non riguardi sé e i propri ritmi, che il lavoro e la carriera sono talmente prioritari da non fargli sentire la mancanza di un amore che gli chiederebbe attenzioni e gli ruberebbe tempo che non è in grado di dare e trovare.

E' giusto smettere di cercare o di aspettarsi che qualcosa di bello possa verificarsi?

Perché alcuni di noi sentono il bisogno di dimostrare al mondo di essere tanto forti da bastare a se stessi?

L'equilibrio che crescendo riusciamo a raggiungere è un tassello fondamentale della nostra
formazione come individui e, con il passare del tempo, diventa sempre più indispensabile quanto più ci ha aiutato a fortificarci ogni qualvolta dovevamo rialzarci da qualche brutta caduta, comprese quelle di tipo sentimentale, e metterlo a rischio per una persona che potrebbe farlo crollare diventa sempre più difficile. Ma un amore bello, pulito, grande e maturo, non destabilizzerà mai il prezioso equilibrio emotivo che abbiamo conquistato con tanta fatica, anzi contribuirà a completarlo e a completarci, rendendoci non solo più forti per il sostegno e il senso di sicurezza che saprà infonderci, ma anche molto più felici.

Raggiunta questa consapevolezza ci metteremo il cuore in pace e smetteremo di cercare
disperatamente o di negare, a noi stessi e agli altri, il desiderio di poter trovare un giorno la persona giusta, quella che ci rimarrà accanto, e vivremo la nostra esistenza serenamente apprezzandone il bello che ci regala ogni giorno, senza aspettarci niente ma neanche rinunciandovi categoricamente.

Sarà proprio quello il momento in cui colui che abbiamo cercato e aspettato per anni, ci troverà, così apparentemente per caso, nel modo più impensato o in quello più scontato, attraverso uno sguardo sconosciuto, ma forse in fondo familiare, mentre stiamo compiendo gli stessi identici gesti e percorrendo la medesima strada del giorno precedente e di tanti altri giorni prima di quello, e capiremo che quel qualcuno ci stava cercando con tutta la determinazione che avevamo perso noi nell'aspettarlo.


Marta Lock

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